Cose che capitano a noi umani

“Penso di sapere cosa pensi:” un atteggiamento diffuso che non fa bene ai rapporti tra le persone

Oggi mentre camminavo per strada ho sentito un uomo che diceva a voce piuttosto alta: “Ma perché mi devi mettere in testa pensieri che non sono i miei!?”. Rivolgeva questa frase alla donna che camminava accanto a lui, forse sua moglie chissà! Questa frase mi è rimasta impigliata nelle orecchie e, proseguendo per la mia strada, ho cominciato a pensare a quante volte l’avevo già sentita e a quante volte io stessa l’avevo detta (o perlomeno pensata)

E quante volte capita a me di cercare di infilare i miei pensieri in testa a qualcun altro con la certezza di sapere esattamente cosa sta pensando. Anzi, di saperne addirittura più io di lui di quello che c’è nella sua testa.

E posso vedermi mentre comincio a registrare dell’altra persona solo quelle azioni e ascoltare solo quelle parole che confermano i pensieri che gli ho attribuito. E tutto torna alla perfezione e i miei giudizi si rafforzano sempre più e rapidamente mi convinco di aver ragione. E costruisco un bel castello di carte, con tanto di mura rinforzate e torri inespugnabili. E tiro fuori un lungo monologo e nella mia testa comincio a girare proprio un bel film!

Sono soddisfatta perché faccio tutto da sola. Accetto solo l’aiuto di chi mi dice che, sì, è proprio vero e ho proprio ragione io!

E quando finalmente decido di “sputare il rospo” e vomito addosso all’altra persona, spesso ignara del mio gran lavoro, tutta la mia rabbia per i pensieri che so che ha dentro la testa (e lo so con certezza perché glieli ho messi proprio io!), non ci posso proprio credere quando la sento dire: “Ma perché mi devi mettere in testa pensieri che non sono i miei?”.

(un silenzio)

Scusa, in che senso non sono i tuoi? Vuoi forse dirmi che non hai mai pensato tutto questo e che mi sono inventata tutto io? Fammi capire, mi stai dicendo che, quando sei entrato in casa e mi hai detto “ciao” e poi mi hai detto “Vado un po’ in camera mia”, non stavi pensando che sono un disastro, che tutto quello che faccio è sbagliato, che sono noiosa e le solite cose che so che pensi sempre, come tutti i giovani di oggi che sono veramente egoisti, viziati e se ne fregano di tutto?

Ah, no?

Avevi avuto una giornata faticosa a scuola e avevi solo bisogno di stare un po’ tranquillo?

Ah, si?

E adesso che ti sei rilassato un po’, ti piacerebbe tanto raccontarmi come ti sei sentito oggi a scuola?

(un silenzio)

Guarda mi piacerebbe molto ascoltarti ma purtroppo mi sono costruita cosi tanti “film in testa” che adesso sono proprio distrutta!

A volte mi succede così!

E se mi guardo attorno vedo che non succede solo a me. Per la maggior parte di noi è difficile osservare le persone e i loro comportamenti senza mescolarvi giudizi, critiche o altre forme di analisi.

La CNV ci aiuta a separare l’osservazione dalle interpretazioni

Nel processo della Comunicazione Nonviolenta il primo passo è proprio quello di riuscire a separare l’osservazione dalle nostre interpretazioni. Nel momento in cui riusciamo a fare questa distinzione, possiamo liberarci dal nostro “film in testa”, possiamo metterlo in STOP oppure guardarlo come qualcosa di prezioso che ci parla di noi e dei nostri bisogni.

E mi piace riportare a questo proposito il testo con cui Marshall B. Rosenberg comincia il capitolo intitolato “Osservare senza valutare” nel libro Le parole sono finestre (oppure muri):

Posso sopportare che tu mi dica
Quello che ho fatto e quello che non ho fatto
E posso sopportare le tue interpretazioni
Ma ti prego di non confondere le due cose.

Se vuoi complicare qualsiasi questione
Ti posso dire come puoi fare:
Confondi quello che faccio
Con il modo in cui tu vi reagisci.

Dimmi che sei frustrato
Per i lavori che non porto a termine
Ma chiamarmi “irresponsabile”
Non è certo un modo per motivarmi.

E dimmi che ti senti triste
Quando dico “no” alle tue proposte
Ma dirmi che sono un uomo freddo e insensibile
Non aumenterà le tue possibilità.

Si, posso sopportare che tu mi dica
Quello che ho fatto o che non ho fatto.
posso sopportare le tue interpretazioni
Ma ti prego non mescolare le due cose.

Se vuoi approfondire la conoscenza della CNV, nella pagina dedicata trovi delle informazioni utili per orientarti.

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